venerdì 1 maggio 2020

"Il pappagallo di Flaubert" di Julian Barnes

"Imparò che la vita non è scegliere tra un'implacabile scalata al trono o l'indecorosa discesa in un porcile; che esistono re maiali e porci regali; che il re può invidiare il maiale; e che le possibilità della non-vita muteranno sempre, dolorosamente, per adattarsi agli specifici ostacoli della vita vissuta".
Geoffrey Braithwaite è un medico in pensione. Rimasto da poco vedovo, viaggia in Francia nei luoghi che furono testimoni della vita e delle opere di Flaubert.
Eppure il viaggio in sé con l'improbabile missione di accreditare il museo che conserva l'unico e vero pappagallo che aveva ispirato una delle opere dello scrittore si rivela l'inattesa battaglia interiore per elaborare il lutto della morte della moglie. L'amava, non l'amava? Era stato felice, infelice? Lei lo aveva tradito, e dunque? Aveva intaccato la serenità della sua famiglia, della sua vita? Si, no, forse.
Era capitato così anche nella vita di Flaubert di cui si scopre a scrivere quasi una biografia, intrecciando, vita, legami, affetti, opere. 
Aveva amato Flaubert? Era stato ironico? Protetto all'inverosimile dalla sua famiglia, dalla sua mamma? Grottesco? Invidioso? Tedioso? Nostalgico? Parossistico in certi suoi modi? Ansioso? Aveva immaginato per sé mille mestieri, mille viaggi, mille vite salvo viverne una, abitare gli stessi luoghi, viaggiare meno di quanto avrebbe potuto?
Tutto e l'incontrario di tutto.
Vero e verosimile?
Come il pappagallo impagliato. Scelto tra tanti. Per creare un'illusione. Supportare la storia, il mito di Flaubert e delle sue storie che avevano indagato l'animo umano, come il dottor Braithwaite aveva fatto con la sua vita e il suo matrimonio. 

Un romanzo che nasconde una prodigiosa, accurata, straordinaria, biografia di Flaubert. Parole e personaggi delle sue opere prendono vita e si fanno racconto, in un intreccio di narrazioni che fagocitano il lettore.
"Ho fatto con te quel che avevo già fatto con le persone a me più care: ho mostrato loro il fondo del sacco e la polvere acre che se ne è levata li ha mezzo soffocati". 

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