sabato 3 luglio 2021

"Il cuore segreto delle cose" di Madeleine St John

La fine di una storia d'amore scorre via in poche parole. Senza alcuna emotività, coinvolgimento.

Jonathan attende che la compagna, Nicola, rientri a casa dopo una piccola commissione per chiederle di andar via, lasciare l'appartamento a Notting Hill che da sola, con il suo lavoro, non potrebbe permettersi. Lui è un avvocato, può rilevare la sua parte di proprietà.

Le lascia il weekend per liberare casa. Non aggiunge altro, non c'è altro.

Nicola non capisce, non comprende cosa sia accaduto, come non si sia accorta di nulla, come non abbia ricevuto segnali della crisi.

L'indifferenza di lui è peggiore di una sberla.

È ferita, stordita, si ostina a rileggere la loro storia d'amore, gli ultimi mesi insieme, in alcuni momenti è sembrato che lei fosse percepita come un'estranea in casa ma nulla più.

Possibile che non fosse andata oltre la superficie delle cose, della quotidianità? 

Anche chiedere altre spiegazioni a Jonathan non era servito, lui aveva semplicemente smesso di amarla, e il sesso tra loro, che era continuato gioioso e appassionato, fino a pochi giorni prima, non c'entrava con l'amore. Nicola non riusciva a crederci. Per lei era impensabile lasciarsi andare al sesso senza amore. 

Sentiva di aver sbagliato qualcosa. Ma non poteva restare a Notting Hill, si era fatta forza, si era trasferita da un'amica, aveva inviato domanda per un nuovo lavoro, fuori città, aveva preso ad uscire con un amico, pian piano lasciandosi andare, provando giorno dopo giorno ad inquadrare il suo recente vissuto riappropriandosi di forza, spazio, indipendenza.

Aveva parlato con la sua famiglia, si era aperta con le persone intorno, aveva arredato una camera in affitto da conoscenti e indossato abiti colorati, ritrovando il sorriso nello specchio.

Jonathan si era pian piano sentito smarrito, la libertà riconquistata, la convinzione di essersi risparmiato patimenti peggiori in futuro, quella intimità che finalmente sentiva protetta, si perde nell'appartamento vuoto, le  porcellane di lei assenti sul bordo del caminetto, la dispensa vuota, le sue camicie da stirare, la camera da letto lasciata intatta. Lui era fermo, il barattolo di marmellata di arance intatto, l'anello di rubini che sua madre aveva pensato potesse servirgli per la proposta di matrimonio a Nicola, che non c'era mai stata, la bellezza di lei quando l'aveva rivista, la prova che era andata avanti, a dispetto della loro storia, lo schiaffo che lei gli aveva dato alla firma della cessione della casa. Tutto intorno a lui, parlava a Jonathan di Nicola, tutte le cose gridavano quanto sciocco fosse stato, a scambiare la paura di una unione stabile, una famiglia nella fine di un amore. Ad anelare la libertà e scambiarla per sapersi al sicuro da domande che ti scrutano dentro.

Doveva rimediare, rivelarle tutto l'amore che solo poche settimane prima le aveva negato. E Nicola l'aveva guardato come fosse un pazzo prima di partire per un nuovo lavoro e forse una nuova vita, smarrita per le rivelazioni di lui e profondamente triste, sebbene avesse sperato a lungo in quelle parole. 

Tardi, forse. Ora che aveva imparato a conoscersi davvero, ad apprezzarsi, ad amarsi.

"Il problema delle donne è che non smettono mai di parlare, mentre quello degli uomini è che non parlano affatto".

Madeleine St John racconta con maestria la fine di una storia d'amore. Il punto di vista di lui, di lei, gli amici di lei, di lui, i familiari, i colleghi di lavoro. Una rete solidale per lei, un fastidio per lui. Modi diversi di riconoscere limiti e potenzialità di un amore consumato all'interno di un grazioso appartamento di Notting Hill. Approcci romantici e razionali per riconoscere i veri sentimenti nel cuore segreto delle cose, come recita il titolo.

Un libro che si legge tutto d'un fiato, per necessità, bellezza, forza empatica. La St John ha una scrittura ammaliante, capace di andare a fondo nell'agire umano.

Imperdibile.

"Volevi davvero correre questo rischio?" "Sì, io ti amavo. E amare qualcuno vuol dire essere disposto a correre quel rischio" "Vuol dire che l'amore è una specie di follia".

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