sabato 22 giugno 2019

"Fedeltà" di Marco Missiroli

"La verità è ciò che si ricorda".
Ma la verità Margherita non la conosce. Non sa cosa è accaduto nel bagno della facoltà di lettere tra suo marito e una giovane studentessa sorpresi in atteggiamento sconveniente. 
Non sa cosa chiedere a sé stessa. L'agenzia immobiliare appena aperta, una casa bellissima che vorrebbe comprare per sé salvo costare una cifra spropositata ed essere disposta a tutto per averla, anche mentire, anche accettare l'aiuto del suocero che tratta suo marito come un ragazzino svogliato, insoddisfatto, indeciso sul futuro.
E in fondo Carlo non è davvero così? Imbambolato nel sogno di scrivere, e un principio di insofferenza alla propria fragilità, quella linea di confine da abitare per alcuni istanti senza esserne occupante, così da lasciare in sospeso il desiderio per Sofia, e tornare da Margherita, dal suo corpo, da quella strana sensazione di appartenenza tra loro. Eppure Margherita era andata in cerca di quella verità per scoprirne un'altra, che la parola fedeltà poteva avere accezioni diverse anche per lei, cosa aveva significato se no il desiderio per Andrea, il fisioterapista, il suo tocco deciso e delicato? Avventurarsi nella vita di lui così complicata?
E la verità Margherita l'aveva cercata anche  in sua madre Anna, nelle sue mani che avevano cucito abiti e silenzi, rammendato stoffe e sentimenti sgualciti dall'abitudine e forse dal tradimento del marito, per questo comprendeva sua figlia e ospitava nelle ore dei giovedì i sogni del genero: ascoltavano insieme vecchi dischi, lui leggeva e scriveva, lei lo guardava dandogli riparo e sostegno.
Alla fine il tormento si era quietato, così era sembrato, ma era tornato più volte di un tempo, anni dopo, a insidiare una famiglia, perché era arrivato Lorenzo a riempire tutti gli spazi liberi del loro cuore.
Cosa erano, non avrebbero saputo dirlo Carlo e Margherita, forse semplicemente due persone che attraversavano insieme la vita, con stoltezza e passione, con incertezza e paura, con il senso fragile del tempo coniugato in un infinito di ore e la disperazione di un poter essere che si scopre all'improvviso più reale di ogni desiderio e diventa il tempo giusto da vivere.
Per amare e lasciarsi amare.

Missiroli scrive un romanzo intenso, disturbante a tratti, perché i suoi personaggi sono veri, impauriti, in attesa di qualcosa, ancora non proni alla banalità dei sentimenti e alla rassegnazione dell'agire comune. Sbagliano. Si illudono. Aspirano a non cedere alla mediocrità di storie scritte dalle convenzioni. Sbagliano appunto, sperimentano, cadono e si rialzano, adattano le loro vite ma non barattano con nulla la loro voglia di felicità, autenticità. 

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