lunedì 13 maggio 2019

"Non fa niente" di Margherita Oggero

"Di fronte a ogni ostacolo la reazione era stata sempre: nicevò".
Nicevò. Non fa niente.
Esther ricorda le parole della sua trisnonna.
Le ha fatte sue. Ha dovuto. Quando da ragazzina sua madre si è innamorata di un altro uomo e lei ha sofferto la sua partenza. Quando il suo primo grande amore Manfred si dimentica di lei preferendole Hitler, il nazismo, la supremazia della razza ariana sulla gente come lei, rea di essere ebrea. Quando il suo paese, la Germania, diventa terra di conflitto e orrore e lei è costretta a fuggire in Svizzera, nascondendo la sua identità. Quando suo padre muore in Germania lontano da lei.
Nicevò. Non fa niente. E invece sì. Fa male. Sentirsi tradita, abbandonata, sentirsi sempre spiata, come con quel giovane ingegnere italiano che dimostra interesse per lei. Parla tedesco, frequenta i suoi corsi in università.
Solo coincidenza. Sì, nicevò. Non fa niente. La guerra sta per finire e lui, Riccardo Olivero, ha attraversato l'Italia per raggiungerla a Zurigo, dichiararle il suo amore, chiederla in moglie. Può resistere questo amore, alla vita, nonostante tutto? 
Esther sposa Riccardo e lo segue in Italia, in un piccolo paese di provincia. L'Italia è un paese da ricostruire, ovunque miseria e patimenti. Lei è una straniera, ebrea, è sfuggita alla morte, ha studiato, è ricca ma agli occhi della gente di paese a partire da sua suocera è una donna fredda, altera, inadatta agli Olivero. Proprio come Rosanna, la giovane cameriera di casa. Bella, bellissima ma additata dalla gente come una poco di buono. La vera colpa di Rosanna è la povertà, un padre violento, ubriaco, poco più che una larva quando reduce dalla guerra torna a casa. Rosanna non vuole la vita della madre, sacrifici, silenzi, schiaffi. Desidera di più, essere felice, libera, provvedere a sé stessa. È curiosa, instancabile, intelligente. Esther riconosce in lei un'anima affine, sincera, onesta, buona. E a lei propone di partorire suo figlio. Perché a Riccardo, che ha iniziato ad amare davvero, vuole dare un figlio che lei non può partorire. È un'idea folle. "Può esistere un amore di madre che non contempli l'esclusiva, che accetti di essere condiviso con chi madre non è ma risulta ufficialmente esserlo?"
Sì, e a dispetto del tempo, del vissuto personale, dei dolori, Esther e Rosanna sapranno essere madri, rispettare il loro ruolo, volersi bene. Giorno dopo giorno, Esther insegnerà a Rosanna, trasmetterà sapere e riceverà amicizia, affetto. Rosanna riuscirà ad emanciparsi, aiutare la sua famiglia, costruirsi una nuova vita in città, a Torino. Continuare a studiare, lavorare, persino innamorarsi, senza mai allontanarsi da Esther, Riccardo e il piccolo Andrea.
Coraggiose, determinate, appassionate Esther e Rosanna torneranno ad abitare insieme dopo la prematura scomparsa di Riccardo, si sosteranno a vicenda. Protagoniste nel lavoro, del loro tempo, consapevoli della loro unicità, unite dall'amore per Andrea, straordinariamente donne.
'Non fa niente' di Margherita Oggero è una storia semplice, di una bellezza struggente. Una narrazione definita, l'amicizia di due donne che attraversa il Novecento. Una pagina della nostra storia recente che fa da sfondo alla risolutezza di chi a dispetto degli orrori della guerra che impatta e travolge tutto, decide di sopravvivere e concedersi la possibilità di essere felice, perché dopotutto 'nicevò', non fa niente. 

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