domenica 27 gennaio 2019

"Ti ho già visto da qualche parte?" di Marni Jackson

"Un uomo che scrive con franchezza della sua vita privata è considerato coraggioso ma se lo fa una donna, è prendersi troppa confidenza".
Rose scrive, lo fa sin da ragazzina. Diciassettenne, in un corso estivo, John Updike le fa da mentore. È il suo primo inconsapevole incontro con alcune celebrità del novecento. Da poeti a pittori, da rockstar ad attori, da scrittori a cantautori in tanti segnano la vita di Rose. In fuga dal glamour, in pausa dalla vita frenetica, in cerca di silenzio ed autenticità tutti troveranno il modo di rivelare parte di loro stessi confrontandosi con la vita di Rose.
Joni Mitchell raccoglierà lo sfogo sentimentale di un tradimento amoroso, Bob Dylan dormirà nella camera di suo figlio, attraverserà il deserto al fianco di un redivivo Jimi Hendrix, Meryl Streep troverà inspirazione in lei per un ruolo, Gwyneth Paltrow le farà da estetista per le seconde nozze dell'ex marito, Leonard Cohen le sarà accanto al funerale della madre.
La meraviglia dell'incontro scivola nel quotidiano di un racconto che è meraviglia esso stesso. La straordinarietà non è nell'altro famoso ma è nella relazione che si instaura con l'"altro". Nella capacità che Rose ha di raccontarsi e accogliere le parole dell'ospite inatteso. Quel 'ti ho già visto da qualche parte' scivola in secondo piano nel racconto dacché il lettore percepisce la linearità di un vissuto autentico. La vera celebrity è Rose. Con i suoi viaggi, le sue avventure, i suoi amori, le stramberie, la sua vecchia casa vittoriana, il suo scrivere libri dai titoli improbabili, il suo lavoro per un'azienda di sanitari, il suo animo indomito da rivoluzionaria che riemerge alla prima occasione. 
È un romanzo allegro, ad episodi per certi versi - un capitolo per ogni incontro con un vip - che instilla passione, gioia, sentimento. 
Un omaggio involontario all'unicità di tutte le persone, perché la notorietà può celare pregi e difetti: buffi, impauriti, problematici, timidi, chiassosi, soprattutto umani.
Adorabile Rose, un personaggio così ben tratteggiato dalla Jackson: "Mi sentivo capace di qualsiasi cosa in quel momento, attrezzata per affrontare il mio informe futuro. Nonostante non sapessi cosa c'era in serbo per me, la cosa importante era andargli incontro, anche al buio".
Un libro da leggere. 

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