domenica 30 dicembre 2018

"... che Dio perdona a tutti" di Pif

"Nel mondo ci sono due categorie di uomini: l'uomo che sa cosa vuole e combatte per averle e poi ci sei tu e la tua categoria. Che non sapete cosa volete nella vita e rompete le palle al prossimo".
Ecco Arturo.
Trentenne, agente immobiliare, appassionato di dolci. In perenne attesa di qualcosa che rivoluzioni il quotidiano di certezze; gli amici del calcetto i pochi con cui confrontarsi.
Fino all'incontro con Flora.
Tanto improbabile quanto riuscito, complice una Via Crucis delirante in cui veste i panni di Gesù.
Sarà proprio la fede a mettere a dura prova la relazione di Arturo con Flora e con tutti i suoi conoscenti.
Accusato di essere un miscredente, Arturo decide di mettere in pratica le parole di Dio rivelando la totale discrepanza nei credenti tra fede dichiarata e fede professata. Gesti concreti al posto di parole.
Smascherati gli ipocriti, messi a nudo gli egoisti, sfrondati i finti caritatevoli, Arturo si ritroverà solo, con la certezza della reale forza del bene che si fa e la consapevolezza della propria onestà intellettuale.
Si è davvero rivoluzionari quando si rompono gli schemi e ci si espone in prima persona per quello in cui si crede.
Arturo troverà la sua strada, lasciandosi travolgere dalla passione dell'inatteso, l'amore, un figlio e l'amore per i dolci che trasformerà nel suo nuovo lavoro.
"È come se ci fossimo trovati davanti a un burrone senza poter tornare indietro. A un certo punto ci siamo presi per mano e ci siamo lanciati. E invece di precipitare, abbiamo cominciato a volare. Certo, ogni tanto sembrava di perdere quota, ma alla fine il vento ci ha sempre riportato su".
Pif esordisce nella narrativa con l'ironia e la capacità intuitiva tutta sua di mettere in luce bellezze e assenze dell'agire umano. Lo fa con garbo e attenzione. Non è cosa da poco. 

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