venerdì 14 luglio 2017

"La sala da ballo" di Anna Hope

Lo sai che bisogna rischiare per avere quel che si vuole, vero? Che cosa sei disposta a perdere?".
È possibile l'amore, l'amicizia, là dove le istituzioni hanno immaginato solo tormento, sofferenza, alienazione?
Il manicomio di Sharston nello Yorkshire ospita soggetti affetti da melanconia, esaurimenti nervosi, ossessioni ma anche poveri, disattatati e semplici insofferenti alle regole di una società che rinnega i suoi figli più deboli. Siamo nell'Inghilterra del primo nonovecento dove non è insolito imbattersi in teorici dell'eugenetica.
Eppure a Sharston si applicano nuovi sistemi di cure. Per quanto la segregazione sia evidente, il controllo asfissiante, il lavoro duro e umiliante come qualsiasi espressione di contenzione, il giovane dottor Fullon crede che suonare ai pazienti musica e coinvolgere i più disciplinati in un ballo settimanale possa aiutarli a ristabilirsi.
Sarà nella sala da ballo del maniconio di Sharston che si conosceranno Ella e John, e che scopriranno di amarsi con la complicità di Clem. Se Ella è finita in manicomio per aver rotto un vetro nella fabbrica in cui lavorava, ribelle agli occhi del mondo, John si è arreso alla sofferenza per la morte della figlia e l'abbandono della moglie ma Clem, ospite pagante, ha rifiutato di conformarsi al ruolo ascrittole dal suo ceto, di madre e moglie, desiderosa di studiare ed emanciparsi.
Ad accomunarli il bisogno di libertà.
A negaglierla proprio quel dottor Fullon che aveva alimentato le loro aspettative con i momenti di socializzazione. Il suo errore: aver ceduto alla corruzione di pulsioni erotiche improprie, dimostrazione della colpa di cui sono latori i malati di mente. E allora è opportuno sosostenere l'eugenetica, mondare la società di soggetti deboli e degenerati, impedendo loro di procreare.
Invischiati nelle idee maledette di Fullon, Clem, Ella e John lasceranno Sharston ognuno nell'unico modo possibile per loro. A qualsiasi prezzo, per riassaporare la libertà e ritornare ad amare.
"Ho dovuto fuggire. E mentre fuggivo pensavo a te. Alla tua libertà. Alla libertà che mi avevi regalato. Ovunque tu sia ti mando il mio amore".

Un romanzo coinvolgente, emotivo, che racconta la tragica esistenza delle vite spezzate di tanti uomini e donne colpevoli di non essere adeguati al concetto di 'normalità' imposto dalla società.
"La sala da ballo" racconta di un amore dolce e necessario e di un'amicizia inattesa. Parla di sogni e speranze. È a tratti di una disarmante tenerezza e di una tragica verità.

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