domenica 8 settembre 2013

"Ragazze di campagna" di Edna O'Brien


"Piangi e piangerai da solo".
Caithleen ha solo quattordici anni quando resta orfana dell'amata madre. Nel piccolo paese irlandese in cui vive tutti sembrano tristi per lei, persino l'odiata e amata amica di sempre Baba, con le sue smorfie, il fare altezzoso e sprezzante di chi può avere tutto pur sapendo di non aver davvero nulla, se non la meschineria di inutile invidia e gratuita cattiveria. Del resto Caithleen è cresciuta vedendo il padre alcolizzato sperperare la fortuna di famiglia e sua madre soffrire e spegnersi per le violenze sempre taciute, eppure non ha mai lesinato sorrisi, impegno nello studio, attenzione al prossimo. Ma non deve piangere, come le ripeteva sua madre, se mai fuggire dal paesino per afferrare la libertà, e la libertà dopo anni in un collegio di suore ha il volto della ribellione dell'adolescenza, ha il volto del primo amore proibito, del lavoro in città, delle notti a bere e far chiacchiere con Baba, dell'irruenza della passione e di sentimenti sconosciuti. Da brava ragazza Caithleen veste i panni di enfant terrible ma è solo forma esteriore, il cuore è quello di una ragazza innocente che chiede solo un poco di felicità: "È l'unico momento in cui sono contenta di essere donna, quell'ora della sera in cui tiro le tende, mi spoglio dei soliti vestiti e mi preparo per uscire. L'eccitazione cresce, minuto per minuto. Mi spazzolo i capelli alla luce della lampada e hanno i colori delle foglie d'autunno sotto il sole. Metto un po' di ombretto scuro sulle palpebre e mi stupisco dell'aria misteriosa che dona ai miei occhi. Non mi piace essere una donna: vanitosa, frivola, superficiale. Basta dire a una donna che sei innamorato di lei e quella ti chiederà di metterlo nero su bianco, per farlo vedere alle amiche. Ma a quell'ora della sera mi sento sempre felice. Provo tenerezza per il mondo intero"
Ma piangerà Caithleen, piangerà ancora per le prime disillusioni d'amore, perché forse diventare adulti non è così semplice e la tenerezza della sera si mischia alla malinconia per il paese lontano, le persone che ci hanno voluto bene e il futuro incerto, ma non si torna indietro, la sfida di una ragazzina nell'Irlanda degli anni '50 è con se stessa prima che con la società spesso bigotta e chiusa: crescere e.. desiderare. Desiderare ardentemente la vita.
Primo libro di una trilogia, "Ragazze di campagna" scandalizzò la cattolicissima Irlanda nel 1960; cronaca disarmante dei bisogni delle nuove generazioni, mondate da pudori e pregiudizi. Scrittura limpida e dirompente per la O'Brien che ricevette il plauso della critica e il riscontro del pubblico. A distanza di cinquant'anni si legge con piacere e rinnovato interesse.

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