sabato 28 settembre 2013

"Parlo d'amor con me" di Paola Calvetti

"Io non avevo idea di quanto una famiglia sbagliata possa avvelenare".
Poi... "accade qualcosa, di colpo, che svia la sorte degli uomini" e Ada, una ragazzina sopravvissuta alla morte dei genitori in un paese di provincia, silenziosa ombra gigante, per via del suo corpo già così adulto, coglie l'opportunità di una mano tesa e inizia a dar forma a un sogno.
Ada, domestica in Casa Verdi, "un luogo dove si diventa vecchi in modo tutto diverso", alla vigilia di un matrimonio tra due attempati musicisti, guarda negli occhi uno ad uno i suoi amati ospiti e complice delle loro confidenze ne annota in un diario le vite di straordinario coraggio: rinunce, studio, viaggi, incontri, partenze e ripartenze, falsi attacchi, inciampi, applausi, silenzi.
Per Ada in tanti anni di servizio la possibilità di leggere sul volto degli altri l'alternarsi dei sentimenti, di sfuggire alla solitudine, forzare la ritrosia e convincersi che riempire il silenzio con la melodia del canto è l'unica cosa a farla davvero felice, beh quello e lo sguardo su di lei dell'accordatore.
Sarà così che sfidando il cieco terrore Ada canterà per gli ospiti di Casa Verdi rivelando al mondo una verità che a lei pare ormai ovvia: "Io sono un'artista".
 
Impossibile non amare Ada e i suoi amici speciali. Lo straordinario sta nell'autentica semplicità di ogni singola vita e questo traspare dalle parole dei personaggi, ispirati agli ospiti che attualmente abitano Casa Verdi. La penna dell'autrice corre lieve come una carezza, rispettosa, ironica, semplice e per questo vera. La vita degli altri permette ad Ada di rivelare la sua, alimentare un sogno, viverlo.
"Gli ci vorrebbe una che lo amasse un po'. Non essere stati amati, o poco amati, o mal amati, mette voglia a chiunque di fracassare le porte che la vita gli ha sbattuto in faccia".
Rivelando ancora che ogni età è propizia a parlar d'amore, ogni cuore è abitato dal sentimento, ogni vita ha bellissime potenzialità. E se tutto questo è cadenzato musicalmente come in Casa Verdi c'è possibilità di abitare già un piccolo paradiso, perché in fondo il paradiso è il posto in cui ci si sente bene.
Una lettura preziosa, un canto di gioia che riempie il cuore e illumina il viso di un caldo sorriso.

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