mercoledì 30 dicembre 2009

Brothers

Può un film spiegare meglio di un approfondimento giornalistico la difficile situazione dei soldati americani reduci dall'Afghanistan? 'Brothers' di Jim Sheridan, versione americana del film danese 'Non desiderare la donna d'altri' ci riesce in pieno. Sam è un soldato, ha una moglie Grace e due figlie. La sua è una famiglia felice. Unico neo, il fratello Tommy, passato recente in galera e in perenne conflitto con il padre, a sua volta militare e reduce del Vietnam, a cui però Sam vuole un gran bene. In Afghanistan, l'aereo su cui viaggia Sam viene colpito. Tutti lo credono morto e per superare il trauma Grace accetta l'aiuto insperato del cognato Tommy che si scopre responsabile come mai prima, in grado di diventare un riferimento positivo per tutti, persino per il padre. Ma Sam ritorna, con indosso un abito di sofferenze e orrori che minano la sua salute mentale. Quello che è stato costretto a fare per sopravvivere, per tornare dalla sua amata Grace lo tormenta al punto da mettere in dubbio l'amore, la fedeltà della donna che crede ora essere l'amante del fratello Tommy. Sam, l'eroe si trasforma in mostro per le stesse figlie che iniziano ad aver paura di lui, a preferirgli, cercare le cure dello zio Tommy. Saranno proprio le parole di Tommy a strappare Sam alla follia di un gesto disperato e l'abbraccio della moglie a riportarlo alla vita. Un film drammatico, ben recitato -Tobey Maguire nel ruolo dell'allucinato, alienato è credibilissimo- e ben diretto che scava dentro. Da vedere.

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