sabato 14 agosto 2021

"È così che ci appartiene il mondo" di V. Callieri e 'Se la morte ti ha tolto qualcosa, tu restituiscilo" di N.M. Aidt

Due libri di poche decine di pagine, eppure dense, pregne di sentimento, avide di attenzioni, ispiratrici di riflessioni. Se Callieri ci riporta indietro di vent'anni raccontando quei giorni terribili del G8 di Genova e l'orrore di Bolzaneto, raccontando di una umanità negata, la Aidt scava nel dolore più intimo, la perdita di un figlio, per descrivere con le parole che mancano, il respiro che si mozza, il dolore che si materializza e gela il sangue, quanto di più assurdo possa una madre sopportare, sopravvivere al figlio e trovare il modo di restituire in qualche modo il bene che animava l'amato perduto.

Callieri evita giudizi sui fatti di Bolzaneto, ricorda, cerca di capire, di fotografare un tempo, le intenzioni delle anime dei cortei di protesta, il suo è lo sguardo di un ragazzo imprigionato dal male del suo simile. La Aidt merita un'attenzione infinita, il suo è una raccolta di pensieri, anche frasi spezzate.. letteralmente spezzate dal dolore, ricordi, annotazioni sul lutto di scrittori del passato alle prese con la morte di un familiare, poesie, brevi frasi dei diari del figlio, e il racconto, un flashback preso e ripreso della sera del terribile incidente e dei giorni seguenti. Un pugno allo stomaco per chi legge ma anche la commovente presa di coscienza di una madre all'idea che non avrà più il figlio accanto, la famiglia, gli amici tutti che si fanno sostegno, comunità, continuità spirituale con i sentimenti del caro perduto e poi la strada per riprendere a sopravvivere prima, vivere poi, conservando la presenza di chi ci ha lasciato, il suo insegnamento, regalandolo, condividendolo con il mondo tutto.

E la Aidt regala parole preziose: "restituire ciò che i morti ci hanno dato quando erano vivi. Che l'essere dei morti, per così dire, può ancora trovare posto nella vita, che l'amore che ci hanno dato può essere ancora donato. Qui risiede una speranza. La speranza che ciò che mi hai dato crescerà in altri, se sarò in grado di condividerlo. Che il mio amore sia reso più forte e divenga più intenso, perché ora deve contenere il tuo. Il dolore non deve distruggerlo".

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