sabato 18 gennaio 2020

"Cambiare l'acqua ai fiori" di Valérie Perrin

Violette.. "Ma un filo d'erba può crescere ovunque, e io ero fatta di quell'ovunque. Sì, una radice può attecchire anche nel catrame, basta una microfessura per far penetrare la vita all'interno dell'impossibile".
Violette.. sotto il cappotto grigio come il cimitero che custodisce, i colori accessi della vita che continua. Violette, l'esistenza solitaria in un piccolo paesino di provincia, le tombe dei defunti, i fiori, le parole di conforto ai visitatori e un quotidiano scandito dalle chiacchiere con il prete, i colleghi del cimitero, il suo orto da accudire, cani e gatti da coccolare, una cucina in cui riversare lacrime, risate e scacciare pensieri tristi fino all'arrivo di un poliziotto con la strana richiesta di deporre le ceneri della madre defunta sulla tomba di uno sconosciuto.
È allora, che inaspettatamente, il passato carico di dolore di Violette torna a bussare alla sua porta: il marito scomparso, la figlia morta in un incidente assurdo, l'infanzia da orfana, il desiderio di affetto...
Lei che "vive con i morti, i romanzi, le candele e i bicchierini di porto" è spinta ancora una volta a confrontarsi con i dolori nascosti e riprendere la sua vita in mano, darsi la possibilità di capire davvero chi era il marito, forse una persona meno terribile di quel che aveva creduto, smettere di giudicarsi, perdonarsi e perdonare le terribili circostanze della morte di sua figlia, fidare sulla sua volontà di apprendere, migliorarsi, grata dell'affetto dei suoi amici per liberarsi dalle oppressioni dei pregiudizi, "cambiare l'acqua ai fiori", ricominciare a vivere, ad amare.
Un romanzo sensibile, che stringe il cuore e appassiona. Impossibile non innamorarsi del personaggio di Violette, del suo altruismo, delle sue piccole innocenti stravaganze. "Chiudo il diario di Irene col cuore pesante, come si chiude un romanzo di cui ci si è innamorati, un romanzo amico da cui ci si separa a fatica, che vogliamo tenere accanto a noi, a portata di mano".
Ecco così si sente il lettore nelle ultime pagine del romanzo, a sognare di incontrare Violette tra i viali di un cimitero, a cambiare l'acqua ai fiori, a prendersi a cuore i morti e l'anima di vivi, e insieme a far progetti per la vita, con la certezza che ricominciare si può sempre. 

Nessun commento:

Posta un commento