domenica 21 ottobre 2018

'Il giro dell'oca' di Erri De Luca

"Le parole sono lo strumento delle rivelazioni". 
È una rivelazione il figlio mai nato per un uomo. Una rivelazione in una notte abitata solitamente da ricordi, storie. Una rivelazione che prende forma, un contraddittorio che rivela l'intimità di una vita impastata di fatica e ideali, volontà di essere parte di un tempo, il Novecento, che pretende impegno civile oltre che politico. In anni diversi l'uomo racconta di scontri ideologici e sacrificio verso i più deboli. Sempre presente all'appello di scelte definitive, il farsi parte come l'essere parte. L'uomo racconta i genitori, descrive la sua casa immersa nella natura, i libri scritti e quelli letti, la potenza della poesia, il coraggio e le paure che albergano nel suo cuore. 
Si rivela all'unica parte di sé che non ha conosciuto per non averlo mai generato, suo figlio. All'altro sé che lo accompagna all'alba di un tempo che si accetta di vivere con la stessa temerarietà di un combattente di parole, perché in "letteratura non esiste l'indescrivibile".
Erri De Luca veste la sua ultima storia con parole intime regalando al lettore una parte di sé. È l'occasione per innamorarsi, se non fosse già accaduto, della sua narrazione che è sia narrazione personale che narrazione del nostro tempo.
"Le parole non inventano la realtà, che esiste comunque. Danno alla realtà la lucidità improvvisa, che le toglie la sua naturale opacità e così la rivela". 

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