lunedì 8 febbraio 2016

"Il miniaturista" di Jessie Burton

Acqua. Silenzio. Paura.
È un giorno grigio d'autunno del 1686.
Nella Oortman entra nella grande casa dei Brandt. Vi entra come sposa. Ha diciotto anni e la speranza che "le cose possono cambiare". Primogenita di una nobile famiglia caduta in disgrazia alla morte dell'improvvido padre, Nella appare smarrita al cospetto della rigida benevolenza dei Brandt: sua cognata Marin, lo sposo Johannes abile, ricco e stimato mercante che pare ignorarla, la servitù gracchiante e insolita: Cornelia e Otto, giovane uomo di colore.
Questo.. in apparenza.
In una società fondata sugli scambi delle merci, sul denaro, sul plateale asservimento alle leggi delle corporazioni e agli ammonimenti di un predicatore, tutto è sospetto, tradimento, ogni diversità è pratica da cancellare. Nella imparerà a sue spese e con la forza della disperazione a tirarsi fuori dalle paludi delle convenzioni.. giocando come una bimba mai cresciuta con una casa delle bambole  -insolito dono di nozze- così simile alla sua da irrompere come un monito alle vicende inquietanti che in poche settimane rivoluzioneranno la sua esistenza trasformandola in una donna coraggiosa, capace di guidare la sua nuova famiglia fuori dall'orrore di accuse impietose, perdite dolorosissime, decisioni inattese.
Nulla è come sembra in casa Brandt.
Nulla è come sembra nei disegni orditi dalla misteriosa miniaturista a cui è legata Nella.
Nulla è come sembra nella vita di Marin e Johannes.
Nulla è forte come la passione che trasgredisce regole, divieti, privazioni.
Nulla è travolgente come i segreti.. nulla più forte di un "ti amo, ti amo. Dall'inizio alla fine, ti amo", nulla più devastante del proibito.. perché "un solo contatto dura mille ore tesoro mio..”.

Un romanzo storico di avvincente realismo. Una storia travolgente. Una figura femminile - quella di Nella - di forte potenziale narrativo
Una storia che cresce di pagina in pagina incastrando il lettore in un tempo lontano di sospetti e tradimenti, vendette e violenze, audacia ed egoismo, in cui annaspare per assaporare briciole di una felicità che ha il sapore proibito dello zucchero.

Nessun commento:

Posta un commento