lunedì 9 novembre 2015

"Mai più così vicini" di Claudia Serrano

"Se è vero che le cose diventano reali quando le chiami col loro nome, è altrettanto vero il contrario: ci sono cose che si ostinano a esistere anche quando non riesci neppure a nominarle" e l'amore di Antonia per Vittorio sa di cosa che esiste senza poterla nominare, condividere, dichiarare.
Per rimarginare le ferite di un cuore in frantumi Antonia è tornata alla sua terra, a quel sud che può riscaldarle di nuovo il cuore riempiendolo di cose belle, con la stessa ostinazione che Antonia mette nel preparare un dolce che richiede tanti giorni e mille attenzioni, una pazienza che Antonia credeva ormai persa dietro un uomo che l'ha inondata di tristezza un momento dopo averla ghermita con un'allegria spavalda, di quelle che fanno pensare a "qualcosa da cui difendersi", perché Vittorio è così, un giovane editore eclettico, inquieto, capace di illuminarti con un sorriso salvo scomparire per giorni un momento dopo. Un Peter Pan sempre sfuggente che non vuole lasciarsi andare a impegni, uno che non vuole dare nome ai sentimenti che inevitabilmente avvolgono il cuore di quanti si lasciano andare alla passione.
Una, dieci, cento volte Antonia ha creduto di poter fare a meno di definizioni, altrettante si è osservata dall'esterno: ragazza troppe volte lasciata sola ad aspettare, confinata in un angolo, in cerca di briciole di felicità di cui accontentarsi. Le fughe nei fine settimana, viaggiando sempre separati, nidi d'amore rubati a presenze del passato di lui, sempre mille volti, voci intorno a riempire un tempo che lei vorrebbe a due, e allora "posso continuare ad amarlo senza pretendere nulla in cambio? Nascondere i sentimenti, inghiottire le parole, soffocare le aspettative, cancellare le richieste, ignorare le delusioni? Ma per cosa? La verità è che ho solo aspettato, solo aspettato per tutto questo tempo che qualcosa cambiasse"... senza mai farlo davvero.
E così Antonia ha riempito le sue valigie ricacciandovi in fondo il sogno di un amore speciale per tornare a casa e guarire. Perché in fondo "lo so che non possiamo smettere di credere nella vita, nelle sue possibilità che sono infinite, nel dovere di restare umani, e nell'amore che è una cosa più grande di noi e vince sempre; alla fine rimane quello, fidati, è più forte di tutto".
Così Antonia.
"Mai più così vicini" di Claudia Serrano è un esordio felice benché non originale per il tema trattato. Lo stile semplice della narrazione e il parallelo al libro nel libro che la stessa protagonista Antonia scrive, 'Il mandorlo perfetto', finisce per sviare a tratti l'attenzione del lettore, invitandolo poi a prendere per mano la piccola Silvia, la lei dagli occhi a mandorla, un modo poetico per raccontare la sindrome Down di cui è affetta, che libera il suo cuore verso la speranza di veder ricambiato il suo amore. E' proprio raccontando di Silvia che la scrittura della Serrano appare più autentica ed emotiva. E riuscita.
"Io sono stata lì, dove impera il 'comunque' e in quell'avverbio fatalmente ogni parte di noi si disperde. Dove si va interi o non si va affatto".
 

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