sabato 10 maggio 2014

"Mentre le donne dormono" di Javier Marias

"I libri che non leggiamo sono pieni di avvertimenti; non li conosceremo mai, o arriveranno troppo tardi".
Sarà per questo che non riusciremo ad evitare le chiacchiere a notte fondo a bordo piscina con un tipo strano abituato a filmare la giovanissima compagna tutto il giorno salvo scoprire che la sua adorazione per lei è prossima all'esasperazione inquietante dai risvolti tragici o siederemo accanto alla vecchia Elena che legge al fantasma di Zapata o inizieremo a soffrire di claustrofobia chiusi in ascensore accanto ad un maggiordomo che racconta dell'assurdo comportamento della sua giovane datrice di lavoro o un giovane insegnante alle prese con un fantasma che abita la libreria di facoltà e lascia strani messaggi, e ancora.. uomini alla prese con il doppio di se stessi, in fuga da una realtà che ignorano già come appagante, in perenne ricerca di risposte a quello che non può essere spiegato, illogico, imperscrutabile, stupidamente o stupendamente anarchico.
La narrazione di Marias è capace di esplorare i sentimenti più nascosti dell'animo umano in poche pagine, lasciando avvinto il lettore con giochi di parole e vere e proprie rocambolesche iperbole di scrittura che ne testimoniano la grandezza.
Marias è spiazzante, plaudente, ironico, stringente, ipnotico in questo repentino cambio di lettura tra il sé e l'altro sé; fagocita parole descrivendo situazioni al limite eppure ancora legato con un filo al terreno, al possibile, al vero. Una dozzina di brevi racconti che rivelano al lettore tutta la magia della narrazione.

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