sabato 9 ottobre 2021

"Voglia di tenerezza" di Larry McMurtry

Houston, Texas, primi anni '60.

Aurora ed Emma sono madre e figlia. Aurora è una vedova di quasi cinquant'anni, seducente, sfrontata, bizzosa, irritante, con uno stuolo di pretendenti da tenere a bada, tra una colazione e una cena, un'aria d'opera e mazzi di fiori di ammiratori. Adora la sua bella casa, il Renoir appeso in camera, il giardino che ama guardare rincantucciata in un angolo con una tazza di tè mentre Rosy, la donna di servizio, rassetta casa e racconta dei tradimenti del marito. Di contro Emma, sua figlia, poco più che ventenne, scialba, un marito docente di letteratura che sembra aver già perso interesse per lei, un figlio in arrivo, accartocciata sui rimpianti. Unica certezza, il rapporto totalizzante con la madre. Un rapporto estremamente aperto, confidenziale, duro, eccessivo - Aurora non risparmia critiche aspre, rimproveri alla figlia - ma si percepisce un sotteso di amore, compassione, complicità che fa da collante in ogni situazione fino a quando si scioglierà in cura e profonda tenerezza nei momenti di bisogno e difficoltà.

Le figure femminili torreggiano nel libro di McMurtry. Aurora su tutte. Non è un caso, che ad esempio i pretendenti di Aurora siano caratterizzazioni più che personaggi, ognuno bloccato, asservito al suo fascino, alle sue stravaganze. E gli altri, il marito di Emma, sia un pavido che lascia correre la sua vita sui binari della piatta convenzione sociale. 

'Voglia di tenerezza' entra a pieno titolo nei classici contemporanei della letteratura americana per la vivacità della storia, l'attenzione a tutti i personaggi -meriterebbe un racconto a parte la storia di Rosy più che donna di servizio, amica e confidente di Aurora e seconda madre per Emma- la sferzante ironia   e proprietà di linguaggio della protagonista, Aurora, il travolgente dipanarsi di una storia affastellata di personaggi, che non cede mai il ritmo e si inchioda a fronte della forza dirompente di una donna, capace di restare in piedi in ogni frangente, anche quello più drammatico per una madre.

McMurtry è un maestro nel dare carattere ai personaggi, nel mascherare sentimenti dietro una battuta cinica, per rivelare alfine di quanta tenerezza possa celarsi nel più narcisista e dispotico di noi.

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