sabato 12 maggio 2018

"La scomparsa di Josef Mengele" di Olivier Guez

"Eccolo prigioniero della maledizione di Caino, il primo omicida dell'umanità: errante e fuggiasco sulla terra, chi lo incontra lo ucciderà".
Il suo nome è sinonimo di morte. È odiato. Per quanto si possa tentare non verrà mai dimenticato. Mai, fino a che il ricordo dell'olocausto verrà alimentato.
È Josef Mengele.
Un medico. Non ha curato, non ha salvato vite. Ad Auschwitz come genetista ha sacrificato uomini, donne, bambini ebrei per purificare la razza. "Per la sua generazione gli inferiori, gli improduttivi e i parassiti erano indegni di vivere". 
Sui corpi ha sperimentato qualsiasi orrore. Senza scrupoli.
Ma Hitler è stato sconfitto e la grande Germania non esiste più. La fine della guerra ha spinto Mengele a fuggire. Altrove. In un altrove dove nascondere la propria identità e aspettare per sperare di tornare, un giorno, a casa.
L'altrove è l'Argentina. È il 1947. Ed è solo l'inizio di una fuga che per l'america latina lo vedrà errare per più  trent'anni, fino alla morte.
Degli uomini che protessero la sua fuga, dei capitali dall'estero che ne garantirono il tenore di vita, dei suoi tanti lavori, dei politici che incontrò, delle donne che amò, delle sue inquietanti idee, del figlio che aborriva il suo agire Olivier Guez racconta con attenzione. Perché più dell'orrore degli atti in sé commessi da Mengele ad Auschwitz, il lettore percepisce il male dalla sua quotidianità. Il suo incessante vagare. La sensazione di non essere mai al sicuro. L'assurdità di dover fuggire dal proprio paese per colpe che non sente sue, riducendo l'olocausto ad un atto necessario e il suo agire a quello comune di un intero popolo. 
La realtà storica incastra Mengele in un tempo di attese, sospetti, fughe che pure lui ha avuto il tempo di vivere a dispetto delle sue vittime, per troppo tempo, silenti.
Mengele nelle parole di Guez è il male. E raccontarlo una necessità perché "ogni due o tre generazioni, quando la memoria si affievolisce e gli ultimi testimoni dei massacri precedenti scompaiono, la ragione si eclissa e alcuni uomini tornano a propagare il male".

Nessun commento:

Posta un commento