lunedì 11 maggio 2015

"Numero zero" di Umberto Eco

L’ultimo romanzo di Umberto Eco è un puro esercizio di stile, un’esuberante e al tempo stesso rigorosa lezione su come si ‘fa’ un giornale, su come si creano, maneggiano, inventano notizie; un gioco in prosa sul rimestare ricordi con autentici fatti inanellando lezioni di retorica ad assenze di vita vissuta.
Il protagonista è uno scribacchino disilluso costretto a fare da ghostwriter per tirare a campare, coinvolto nel diabolico piano di un potente uomo d’affari deciso a far da editore per una nuova pubblicazione: ‘Domani’, non un quotidiano qualsiasi ma un mensile deciso ad approfondire la notizia, svincolando tra i paletti dei propri interessi personali, presentandola nella forma più accessibile al lettore, con un linguaggio semplice al limite del semplicistico ma efficace al punto da rivelarsi un’arma di ricatto verso politici ed affaristi.
Nella strampalata redazione di ‘Domani’, confidenti dei servizi segreti, complottasti e cospiratori, pedanti analisti, volenterose penne. In un tempo costellato dalle indagini di mani pulite e gli attentati di mafia ai giudici Falcone e Borsellino, un terreno fertile dove imbandire brogliacci fantasiosi sulla finta morte di Mussolini e il fallito golpe di Valerio Borghese, Gladio e le Brigate Rosse.
Disamina della nostra società e irriverente divertissement linguistico, ‘Numero zero’, è sferzante, ironico, brutale nella sconcertante capacità di leggere nella impietosa realtà l’abbruttimento di una lingua che si consuma nella riduzione ai minimi termini, assenza di vergogna nel far passare ogni orrore, errore materiale, di forma e non come naturale, necessario, l’indiretta denuncia della connivenza del popolo ridotto al silenzio e all’inebetimento nei peggiori misfatti.
Eco descrive una realtà in ci si è abituati al peggio e racconta di una verità che non riconosciamo nemmeno quando ce l’abbiamo davanti, salvo chiedersi se il lettore medio coglie l’ironico sbeffeggiamento o crede di trovarsi di fronte ad un romanzo e nulla più.

Nessun commento:

Posta un commento